Si girava dall’altra parte, sempre! Sì non aveva il coraggio di guardare!

Esistevano il giorno e la notte, il bianco e il nero, il grande e il piccolo, il caldo e il freddo. Perché mettere in dubbio queste certezze?

Erano quelle che negli anni si erano stratificate nel cuore. C’era sempre da prendere una decisione: tra bello o brutto, buono o cattivo, dolce o salato, ricco o povero, alto o basso.

Sembrava impossibile che il mondo potesse avere colori, opportunità, vedute diverse e sfumature, se non gli opposti che conosceva di fronte ai quali schierarsi: di qua o di là, da una parte o dall’altra. Mai nella mezzeria, ad una distanza equa per distinguere, capire e accorgersi.

Non c’era una mediana nei suoi pensieri, non c’erano sfumature.

Quel giorno però lo sguardo della foto del cartellone all’ingresso del centro commerciale lo interrogava. Aveva dato una spallata alle sue certezze, e non si era girato dall’altra parte!

Gli strati del cuore avevano subìto uno scossone forte. E, uno dopo l’altro, erano prima scivolati su loro stessi e poi, lentamente, verso i bordi di una angoscia che aveva lasciato scoperta la sua SENSIBILITÀ.

Non sapeva ci fosse mai stata, non serviva un’ABILITÀ dei SENSI. Gli avevano detto che quel percepire la realtà con coraggio, rende fragili agli occhi degli altri.

Ma non agli occhi profondi del bimbo nella foto, che non gli davano scampo, mentre la scritta raccontava di una vita da salvare con pochi spiccioli, quelli che lui, di lì a poco avrebbe lasciato al banco del bar per il solito caffè.

Per la prima volta, era disposto ad andare incontro a ciò che sentiva, a riconoscere sfumature e colori, a lasciarsi interrogare su quella mezzeria, per capire che la realtà era anche in quegli occhi.